Universal Basic Income

Universal Basic Income
analisi, critiche, problemi

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By MG Uberti

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In questa pagina spiego sinteticamente cos’è l’Universal Basic Income (U.B.I.), un’idea che viene spesso proposta per controbilanciare gli effetti negativi generati dall’imminente massiccia perdita di posti di lavoro che verrà causata dalle Intelligenze Artificiali, e soprattutto evidenzio i principali problemi e criticità di questo programma di politica sociale.

Trovo molto preoccupante che pochi analizzino seriamente gli ovvi punti deboli dell’U.B.I.

Ovviamente l’argomento è molto più complesso, in questa pagina fornisco solo un riassunto degli aspetti più importanti, a mio avviso comunque sufficienti per capire che l’idea dell’Universal Basic Income non è sostenibile e probabilmente aumenterà ulteriormente il divario sociale tra pochi super ricchi che controlleranno tutto e una marea di poveri che dipenderanno completamente dal reddito statale che riceveranno.

Questa è una pagina abbastanza lunga, ma ti assicuro che vale la pena di leggerla: capire bene queste problematiche è fondamentale per il nostro futuro.

 

che cos’è l’U.B.I.

Il Reddito di Base Universale è un programma di politica sociale che prevede l’erogazione regolare di una somma di denaro a tutti i cittadini di una nazione, indipendentemente dalla loro situazione economica o lavorativa.

L’U.B.I. ha dunque queste caratteristiche:

  • È un reddito universale: viene dato a tutti, ricchi e poveri.
  • È un reddito incondizionato: non richiede requisiti specifici.
  • È un reddito individuale: viene erogato alla singola persona, non alla famiglia.
  • È un reddito periodico: viene versato costantemente ogni mese.

L’elemento fondamentale del programma è che:

  • TUTTI ricevono la stessa cifra tutti i mesi, senza condizioni.

Supponiamo ad esempio che la cifra venga fissata a 1000€ al mese: non solo tutti i poveri (senza dover provare di essere poveri, senza dover dimostrare che il loro reddito annuo è sotto una certa soglia di povertà) ricevono 1000€ a testa ogni mese, ma anche tutti i borghesi appartenenti alla classe media ricevono 1000€ a testa ogni mese, e anche tutti i ricchi e super milionari ricevono anche loro 1000€ a testa ogni mese.

L’ovvia differenza è che per i poveri è una questione esistenziale ricevere quei soldi, mentre i ricchi non se ne accorgono nemmeno che ogni mese ricevono 1000€ sul loro conto corrente. La riflessione fondamentale da fare sui ricchi (vedi paragrafi seguenti) sono i milioni con cui dovrebbero finanziare questo U.B.I. e non i 1000€ mensili che ricevono.

 

origine dell’idea

Quella del reddito universale non è un’idea nuova tirata fuori adesso per provare a far fronte all’imminente problema della massiccia perdita di posti di lavoro che verrà generata a breve dall’avvento dei sistemi di Intelligenza Artificiale, anzi è un’idea abbastanza datata: venne proposta la prima volta addirittura agli inizi del XVI secolo (da Thomas More nella sua opera “Utopia” del 1516, e in modo più dettagliato da Johannes Ludovicus Vives nel 1526), per essere poi riproposta e rielaborata in diverse varianti nel corso dei secoli fino ai giorni nostri. Agli inizi del XX sec. l’idea venne ripresa da Bertrand Russell (nel 1918), per poi essere nuovamente rielaborata alcuni decenni fa dagli economisti James Tobin, James Meade, Herbert Simon, James Buchannan e Milton Friedman.

Ovviamente nessuna delle vecchie proposte teneva conto dell’effetto dirompente dell’Intelligenza Artificiale, che all’epoca non esisteva. Quindi oggi si sta tentando di riciclare un’idea elaborata in situazioni e contesti completamente diversi: chi ha proposto questa idea in passato non ha considerato il problema che l’Intelligenza Artificiale in un prossimo futuro possa sostituire tutti i lavoratori umani. Ma su questo punto ci torniamo poi.

La prima domanda da porsi è un’altra:

 

chi ci mette i soldi?

Tutto molto bello, ma la prima domanda fondamentale da porsi è: chi ci mette i soldi? Detto in altre parole: lo stato come finanzia questa politica sociale? Da dove prende i soldi necessari?

La risposta più ovvia è: lo stato finanzia l’U.B.I. con le tasse.

Quindi sono i cittadini lavoratori che ci mettono i soldi. E le aziende.
Quindi chi lavora si carica sulle spalle chi non produce.

Nella maggior parte dei casi si tende a proporre l’idea che siano i ricchi a finanziare questa super tassa (stiamo parlando di miliardi e miliardi di euro), in particolare proprio i ricchissimi che traggono profitto smodato dalle Intelligenze Artificiali.

La variante del “pagano solo i ricchissimi” delle A.I. prevede sostanzialmente di introdurre una specie di “robot tax”, grossomodo una tassa sulle aziende che sostituiscono lavoratori umani con A.I. e automazione, una tassazione maggiore sui profitti delle Big Tech, e una tassa sui servizi basati sulle A.I. e sulle transazioni digitali.
Un’ulteriore variante è la “Carbon tax” che colpisce le aziende più inquinanti (nella pia illusione che grandi impianti produttivi possano trasformare materia grezza in prodotti finiti, si pensi ad automobili o elettrodomestici, a emissioni zero).

In teoria sembra giusto ed equo, ma pochi evidenziano l’ovvia domanda da porsi affrontata nel paragrafo seguente.

Le altre possibilità per finanziare l’U.B.I. sono:

  • Aumento della pressione fiscale generale (più tasse per tutti).
    Quindi l’aumento delle imposte sul reddito, in particolare per le fasce più ricche, e l’incremento dell’IVA o altre tasse sui consumi.
    Questa soluzione però riduce l’incentivo al lavoro e alla crescita economica, aumenta il rischio di evasione fiscale, e alla lunga colpisce duramente le classi medio basse.
  • Redistribuzione della spesa pubblica
    Questa è una delle possibilità peggiori: proporranno di ridurre programmi di welfare esistenti (come ad esempio sussidi di disoccupazione, pensioni minime, assistenza sociale, ecc.), sostenendo che “non ce n’è più bisogno” visto che verrà dato l’U.B.I. Ma eliminare questi servizi può significare per molti una drastica riduzione dei benefici complessivi, specialmente per chi ha esigenze particolari (disabili, malati cronici, famiglie numerose), rischiando di lasciare le persone più vulnerabili in una situazione ancora peggiore.
    Dopo qualche prima mossa che incontrerà il plauso dell’opinione pubblica, tipo eliminare qualche minima inefficienza burocratica o qualche ente inutile, possono facilmente arrivare a chiudere servizi essenziali come ospedali pubblici e “taglio di strutture o sussidi non essenziali”, dimenticando che per molti cittadini quelle strutture o sussidi erano e rimangono essenziali, anche con l’U.B.I. mensile.
    Negli ultimi decenni si è sempre più proposta l’idea che la spesa pubblica sia un male, evidenziando come tutti i governi spendano male. Invece di dire l’ovvio: la spesa pubblica è un bene quando i soldi (equamente presi dalla produzione, senza strangolare e vessare chi lavora e chi produce) sono spesi bene per opere e servizi di vera necessaria pubblica utilità. Non bisogna essere dei geni dell’economia per capirlo. Ma lasciamo sempre impunito che chi si intasca e distribuisce agli amici i soldi pubblici da destinare invece ad opere sociali importanti.
  • Modern Monetary Theory (MMT)
    Vuote parole inglesi per infiocchettare l’idea più pericolosa di tutte: i governi potrebbero semplicemente “stampare moneta” per finanziare l’UBI attraverso le banche centrali, senza aumentare le tasse. Come si può sostenere una simile assurdità?! E’ ovvio che genererà una inflazione devastante: se tutti ricevono denaro senza lavorare → aumenta il potere d’acquisto senza un corrispondente aumento della produzione di beni e servizi → con più soldi in circolazione e la stessa quantità di beni la domanda cresce più dell’offerta, spingendo i prezzi verso l’alto. Inoltre, le aziende, sapendo che le persone hanno un reddito garantito, potrebbero alzare i prezzi per massimizzare i profitti, innescando così una spirale inflazionistica. Questo distruggerà i poveri e la classe media a beneficio dei ricchi. Una follia!!!
  • Dividendi sovrani
    Alcuni paesi ricchi di risorse naturali (petrolio, gas, minerali) potrebbero destinare parte dei proventi alla popolazione sotto forma di reddito universale (come è avvenuto in Alaska con i profitti petroliferi).
    Si, certo, ma i paesi che non hanno queste immense ricchezze nel sottosuolo che fanno?! E poi che si fa quando le riserve si esauriscono?!

 

Gira e rigira, anche se si possono ideare diverse varianti, l’unica soluzione sostenibile è una: chi produce di mette i soldi. Ma non è così semplice come possa sembrare quando si riassume in poche parole un sistema molto complesso.

Quando in un video o in un articolo se chi descrive (e magari elogia) questa idea dell’Universal Basic Income e NON affronta il problema cruciale di come venga finanziato, e di come questo finanziamento sia sostenibile a lungo termine, devi considerare che chi ti sta proponendo questa idea o non riesce a visualizzare e comprenderne tutti i problemi connessi, o sta cercando di influenzare demagogicamente chi lo ascolta. E chi sta cercando di influenzarti ha un fine: farti accettare l’idea. Chiediti dunque: perché?

E comunque è molto preoccupante che nel proporre la demagogica visione che è giusto che siano i ricchi a pagare questa super tassa, senza mai nemmeno fare bene i conti a quanto di preciso dovrebbe ammontare questa super tassa, nessuno ponga mai apertamente un’altra domanda fondamentale:

 

perché dovrebbero farlo?!

Dire che a finanziare l’Universal Basic Income dovrebbero essere i ricchi, e in particolare i ricchissimi che traggono immenso profitto dalle Intelligenze Artificiali (che hanno creato investendoci i loro soldi), apparentemente sembra giusto, equo, logico e coerente. Suona molto bene. MA basta pensarci bene anche solo qualche secondo in più per arrivare subito alla domanda cruciale:

perché mai dovrebbero farlo?!

Domanda che si declina in vari modi a seconda di quale dei possibili metodi di finanziamento dell’U.B.I. si sceglie:

  • Perché mai i ricchi dovrebbero accettare di finanziare i “poveri” (tutti gli altri) che non lavorano per loro?!
  • Perché mai chi lavora duramente per produrre dovrebbe essere contento di mantenere chi sta a casa senza far niente?!

ATTENZIONE! Qui non stiamo parlando del caso che chi lavora con le sue tasse mantiene gli sfortunati che non posso lavorare perché colpiti da malattie, handicap e vari problemi gravi. In qualsiasi nazione civile ed avanzata chi è forte per produrre è anche più che contento di aiutare gli sfortunati. Anche perché questi sfortunati sono una minima percentuale facilmente sostenibile (se chi governa spende bene i soldi destinati alla spesa pubblica). Qui siamo nel caso in cui una immensa quota di persone rimane a casa senza lavoro perché sostituite dalle Intelligenze Artificiali. Una quota immensa e insostenibile. Un peso che ricadrebbe sulle spalle di chi ancora non è stato sostituito, ma sarà già in difficoltà e con grande paura per il suo futuro, che comincerà ad odiare gli altri inoperosi che gli tolgono una grande parte del suo guadagno di cui ci sarà sempre più bisogno.

Ma limitiamoci ai ricchi che non hanno problemi esistenziali:

  • Perché mai non dovrebbero trasferirsi in un piccolo paradiso fiscale che non imponga questa tasse?
  • O in una nazione che imponga tasse sensibilmente più basse? (magari niente U.B.I.)
  • O in una nazione piccola e poco popolosa tale che la spesa per l’U.B.I. sia minima.

I ricchi si trasferirebbero tutti a Monaco o nel Liechtenstein per un regime fiscale agevolato, oppure in posti come l’Islanda in cui potrebbero mantenere tutta la popolazione con spesa minima (al momento in Islanda ci sono 400.000 persone). E pensandoci meglio sia a Monaco che nel Liechtenstein complessivamente ci sono meno di 40.000 abitanti (quasi tutti ricchi o almeno benestanti) quindi pure dovendo pagare a tutti l’U.B.I. non sarebbe una gran spesa.

Stessa cosa vale per le aziende:

  • Perché un’azienda massacrata dalla tassazione non dovrebbe spostarsi altrove?

Ho visto online dei video dove si sostenevano idee del tipo “… ma se anche ad una grande azienda multimiliardaria si impone una tassa del 98% sugli utili non è un problema, perché il 2% che rimane è comunque tantissimo” … ?!?!? … ma davvero?!
TU accetteresti una tassazione del 98% sui tuoi sudati risparmi per mantenere chi sta a casa senza far niente?! (indipendentemente dal fatto che pure volendo lavorare non trova nessuna occupazione perché non è abbastanza qualificato e tutto il mercato del lavoro è esploso)

Ma quando mai nella storia si sono visti i ricchi donare soldi ai poveri senza voler nulla in cambio?!

Non ci riuscì nemmeno san Francesco: quando provò a donare ai poveri i beni della sua famiglia il padre lo denunciò al vescovo di Assisi! Finì che durante il processo davanti al vescovo Francesco dovette rinunciare pubblicamente alla sua eredità e a tutti i beni paterni, dichiarando che da quel momento avrebbe avuto come unico padre Dio. Ma lui era San Francesco, caso più unico che raro. E per chiarire che queste cose non si fanno papa Pio XII lo proclamò patrono d’Italia, affermando implicitamente che fu un santo unico e inimitabile. Vi aspettate forse che oggi il Vaticano e la Curia Romana rinuncino alle loro immense ricchezze per donarli ai poveri?! E questo nel caso della Chiesa costruita sull’insegnamento di Gesù, che disse “non accumulate per voi tesori sulla terra”, e aggiunse che “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio” … pensa quindi per quelle dinastie in cui di padre in figlio da secoli si tramandano l’arte di accumulare tesori sulla terra!

Dobbiamo quindi valutare con estremo sospetto una nota stonata in tal senso:

 

un terribile sospetto

Sulla base di quanto appena detto sopra io trovo MOLTO preoccupante un fatto alquanto insolito:

molti sostenitori dell’U.B.I. sono miliardari! (?!?)

Ora, non tutti i miliardari sostengono l’idea dell’U.B.I. e non tutti i sostenitori sono miliardari, ma già il fatto che nella lista di coloro che sostengono questa idea dell’Universal Basic Income nel settore tecnologico ci siano molti imprenditori miliardari di alto profilo dovrebbe essere visto con un cauto sospetto.

Giusto per fare qualche nome tra i miliardari più famosi e più in vista:

  • Elon Musk (l’uomo più ricco del mondo)
  • Mark Zuckerberg (CEO di Facebook)
  • Sam Altman (CEO di OpenAI, quella di ChatGPT)
  • Pierre Omidyar (fondatore di eBay)

Lo dice una fonte autorevole: il World Economic Forum

Questi signori non sono proprio gli ultimi arrivati. Come è mai possibile che proprio loro che dovrebbero essere tra i maggiori contributori dell’U.B.I. siano quelli che lo propongono come soluzione ai problemi che loro stessi stanno creando?! (ricordiamo che Sam Altman ed Elon Musk sono tra i principali sviluppatori di sistemi di Intelligenza Artificiale) Stanno tutti prendendo esempio da San Francesco? Oppure hanno altri piani?

Diamo dunque voce al terribile sospetto:

non sarà che questi miliardari hanno un piano per impadronirsi del mondo?

Non vorrei sembrare blasfemo, ma secondo me è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco doni dei soldi ai poveri senza secondi fini.

Non solo: Elon Musk (il più ricco di tutti) non si limita a proporre l’Universal Basic Income, lui propone addirittura l’Universal HIGH Income. Un reddito universale elevato per tutti, quindi molti soldi per tutti, per vivere tutti nell’agio. Ha proposto più volte questa sua idea, basata sull’idea che le A.I. porteranno ad un’era di abbondanza per tutti. Lo ha ripetuto anche nella sua famosa intervista con il primo ministro della Gran Bretagna.

Io personalmente ho una grandissima stima e un grande rispetto per Elon Musk: da ingegnere ammiro le incredibili conquiste tecnologiche che in poco tempo è riuscito a portare alla società. A mio avviso si è dimostrato il più bravo di tutti: dal punto di vista dei risultati tecnici conseguiti è innegabile. E penso anche che lui in fondo sia una brava persona.
Ma in questo caso specifico permettetemi di essere molto scettico e molto preoccupato.

Basandomi sul buon senso vedo dunque due principali possibilità:

  • I super ricchi vedono questo immenso esborso delle loro ricchezze come un buon investimento a lungo termine: è probabile che abbiano un piano per trarne profitto nel lungo periodo, ad esempio ridurre progressivamente in stato di dipendenza la quasi totalità della popolazione per poi comprare a saldo le loro residue proprietà private (o magari impadronirsene senza nemmeno comprarle, visto che i soldi li hanno già dati prima con l’U.B.I.).
  • Oppure, peggio ancora, non prevedono nemmeno di metterci i soldi: il sostegno all’idea non implica necessariamente che poi questi individui saranno i principali finanziatori del sistema. Questi sono maestri dell’arte del guadagnare: se ci dice male hanno un piano per impadronirsi del mondo senza nemmeno metterci i soldi.
    Spoiler: in questo caso i soldi ce li metteremo noi, per rovinarci la vita a loro vantaggio.

I signori elencati prima non sono mica scemi, anzi sono MOLTO intelligenti e molto capaci.
Loro sanno benissimo che questa bella idea dell’Universal Basic Income nasconde molti problemi:

 

principali problemi dell’U.B.I.

Dovendo riassumere un problema molto complesso, quindi con tutti i limiti che una simile semplificazione comporta, in estrema sintesi direi che:

l’U.B.I. non è sostenibile a lungo termine

Il problema principale è nella prima domanda da porsi: chi ci mette i soldi?

  • Chi deve finanziare l’U.B.I. è incentivato a trasferirsi altrove.
  • Chi è costretto a finanziare l’U.B.I. a breve lo troverà insostenibile.
  • Chi dice di voler finanziare l’U.B.I. probabilmente ha secondi fini.

E comunque, in ogni caso:

se tra non molto le A.I. potranno sostituire TUTTI i lavoratori

non rimarrà più nessun lavoratore per finanziare l’U.B.I.

i padroni delle A.I. diventeranno i padroni del mondo

tutti noi altri dipenderanno dai pochi padroni
e varremo meno degli schiavi

Bisogna davvero spiegare in dettaglio che se tutti perdiamo il lavoro perché tutti saremo sostituiti dalle A.I. diventeremo tutti dipendenti dai sussidi, e in breve tutti schiavi senza nessun valore?

Che le A.I. potranno rimpiazzare tutti i lavoratori umani non lo dico io, lo dicono anche molti esperti, tra cui ad esempio Elon Musk: “… there will come a point where where no job is needed. You can have a job, if you want to have a job for sort of personal satisfaction, but the AI will be able to do everything. Sono le parole chiave dell’intervista che ho linkato prima: a mio avviso i 90 secondi di video più importanti sull’Intelligenza Artificiale

In realtà il fatto che le A.I. possono fare qualsiasi lavoro sostituendo qualsiasi lavoratore non significa automaticamente che le A.I. necessariamente sostituiranno tutti. Questo è credo quello che sta succedendo adesso: già adesso molti potrebbero essere sostituiti (alcuni già lo sono stati), ma ancora non accade in massa. Ma alla lunga se un’azienda può sostituire un lavoratore umano con una macchina che produce molto di più molto meglio a costi molto più bassi di sicuro lo farà. Anche perché se non lo fa sul mercato perderà la competizione con le aziende concorrenti che lo hanno fatto.

E poi Elon prosegue sostenendo che il problema sarà trovare uno scopo nella vita, qualcosa da fare che ci renda felici, perché saremo mantenuti dall’Universal High Income, avremo tutti i soldi che vorremo per fare qualsiasi cosa e l’unico problema sarà fare qualcosa di significativo con le nostre vite.

… tu davvero ci credi che finirà così?!

E poi in aggiunta ci sono anche altri problemi:

 

altri problemi

Quelli elencati sopra sono solo i problemi principali.
Poi però ce ne sono anche altri da considerare, alcuni non meno gravi:

  • inflazione
    Se l’U.B.I. non verrà calibrato bene porterà ad un aumento dei prezzi, e nei casi peggiori potrebbe portare anche all’innesco di una inflazione senza controllo.
  • demotivazione
    Pochi volenterosi all’inizio da questo reddito avranno una spinta a fare di più, a fare meglio, a diventare persone migliori, ma conoscendo la media della natura umana in gran parte si otterrà l’effetto opposto: perdita dell’incentivo a fare bene, a fare la cosa giusta, a lavorare con dedizione. Arrivando abbastanza velocemente ad una massa di persone apatiche, improduttive, deboli, disinteressate a tutto. Alla lunga il “denaro gratis” demotiverà anche i migliori che all’inizio si erano dati da fare: ucciderà definitivamente la meritocrazia e la responsabilità individuale. E con la morte della meritocrazia e del buon cittadino la società sarà definitivamente condannata.
    Chiediti: non sarà proprio questo il risultato che si vuole ottenere?
  • dipendenza totale
    Nel migliore dei casi tutti quelli che ricevono l’U.B.I. diventeranno progressivamente sempre più dipendenti: i più deboli e i più poveri saranno completamente dipendenti da subito, poi progressivamente tutti gli altri.

E questo è solo un riassunto degli aspetti principali.
Il problema è molto più complesso di così.
Però direi che già solo questi problemi (evidenti) dovrebbero bastare.

Nonostante tutto molti giornalisti citano a sostegno dell’U.B.I. diversi esperimenti fatti negli ultimi anni, dimenticando sempre una considerazione importante su questi esperimenti.

 

gli esperimenti passati sono inutili

Spesso i sostenitori dell’Universal Basic Income, o comuni giornalisti che ripetono a pappagallo le notizie che gli passano sottomano senza capacità di analizzarle e porsi le domande chiave (un vero giornalista proprio quello dovrebbe fare, porre domande chiave), evidenziano che negli ultimi anni in diversi stati sono stati fatti esperimenti di redditi extra dati a persone bisognose (quindi non esperimenti di U.B.I.) e tutti questi esperimenti hanno avuto un impatto positivo.

In estrema sintesi: in alcuni luoghi definiti e circoscritti (una città, mai una regione o un intero stato), per un periodo di tempo limitato (quindi non all’infinito come dovrebbe essere l’U.B.I. a regime), a qualche migliaio di persone bisognose (quindi un campione molto ristretto, con requisiti particolari), è stato dato mensilmente un importo extra di circa 1000$ al mese.

Molto spesso ho sentito riportare queste notizie con commenti che lasciano intendere che tutti questi esperimenti siano stati un successo, o che comunque abbiano avuto effetti positivi. Lasciando di conseguenza intendere che sicuramente l’U.B.I. avrà effetti positivi.

Peccato che a controllar meglio le notizie si scopre che l’unico effetto positivo misurato è che i bisognosi che hanno ricevuto quei soldi extra abbiano riportati miglioramenti significativi nella salute mentale, riduzione dello stress e del disagio psicologico. Nel senso che è già considerato un successo che non se li siano spesi tutti in alcool e droghe. Particolari miglioramenti nell’occupazione non sono stati registrati.

Ad ogni modo questi esperimenti non dicono nulla sull’U.B.I. per alcune differenze di base:

  • Sono stati esperimenti condotti su un campione troppo ristretto di persone, immerse in un’economia molto più grande di loro che non ha avuto alcun cambiamento.
  • Comunque questi esperimenti avevano caratteristiche diverse: NON erano U.B.I.
  • Soprattutto non c’erano Intelligenze Artificiali che hanno tolto il lavoro a tutti.

I giornalisti che presentano queste notizie senza analizzare questi ovvi aspetti fondamentali o sono incapaci o vogliono solo manipolare l’opinione pubblica. E’ inutile mostrare i poveri disgraziati in lacrime che alla fine dell’esperimento sono disperati e dicono che quei soldi gli servivano proprio e vogliono continuare a riceverli.

Ma questi esperimenti non sono l’U.B.I.
E ripeto: non c’erano A.I. che portavano via il lavoro a tutti distruggendo l’economia e la società.

 

considerazioni finali

Riepilogando l’essenziale: l’Universal Basic Income non è sostenibile a lungo termine, perché chi deve finanziarlo mettendoci i soldi o non ha motivo per farlo, o non riuscirà a farlo a lungo (se tutti i posti di lavoro progressivamente saranno presi dalle A.I.), o i pochissimi che potranno finanziarlo a lungo (i ricchissimi padroni delle A.I. che conquisteranno tutto) è meglio che non siano messi nelle condizioni di farlo perché diventeranno i padroni del mondo.

Chiudo con la considerazione più ovvia e più importante:

se arriverai a dover accettare l’U.B.I.

varrai meno degli schiavi

Nell’antichità i padroni nutrivano gli schiavi e li lasciavano in vita perché avevano bisogno del loro lavoro. In un prossimo futuro che sta arrivando troppo presto per la nostra impreparazione i nuovi padroni del mondo, dopo averti attratto in questa nuova realtà dove puoi ricevere soldi per stare a casa senza far niente, quando avranno creato una nuova situazione da cui tu non potrai più uscire … perché mai dovrebbero lasciarti in vita?

Pensi sia esagerato? Ok. Riduciamo: le A.I. progressivamente sostituiranno tutti, e inizialmente ci saranno soldi per tutti per rimanere a casa senza lavorare. Poi però progressivamente, passo dopo passo, la popolazione diventerà sempre più dipendente, quindi chi elargisce i soldi sempre più forte: se saranno richieste restrizioni di servizi bisognerà accettare, se saranno richieste restrizioni di libertà bisognerà accettare… e se un giorno ti chiederanno di sterilizzarti per continuare a ricevere i soldi che ti servono per vivere tu realizzerai che è troppo tardi per dire di no.

 

Pensaci. Pensaci bene.

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Ho scritto tanto, ma sono temi importanti da analizzare in dettaglio. Io ho pubblicato questo sito aiunderstand.net proprio per presentare ai miei lettori le domande non poste e le riflessioni non fatte:

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Immagine di copertina generata tramite Ideogram

 

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