Questo è uno dei messaggi a cui tengo di più: io credo che i genitori oggi non devono fare l’errore di indirizzare, o peggio costringere, i figli ad un percorso di studio basandosi sul passato, sulla visione del mondo così come è stata fino ad oggi. Non si può più guardare al passato in un mondo che cambia ad una velocità mai vista prima. Chi non se ne rende conto, o non se ne vuole rendere conto, commette un grave errore, che farà pagare alle generazioni successive.
A breve pubblicherò articoli di approfondimento analizzando in dettaglio numeri e statistiche, ma se rifletti onestamente sulla situazione attuale io credo che anche tu riconoscerai come vere molte affermazioni che trovi in questa pagina sulla situazione economica attuale. Le valutazioni sul futuro sono solo una logica deduzione di come l’avvento delle A.I. modificherà lo stato di fatto attuale.
le lauree
Diciamolo chiaramente e brutalmente:
- Iniziare oggi un percorso accademico all’università per prendere una laurea tra 4-5-6 anni potrebbe essere un tragico errore: tra qualche anno quelle lauree potrebbero non valere più niente, o molto meno di quanto si pensi oggi.
- Non varranno più “niente” solo negli scenari peggiori (che non possiamo comunque escludere), ma in ogni caso sono destinate a valere molto molto meno di quanto valevano in passato. Talmente meno che secondo me non giustificano più il costo e lo sforzo che serve per conseguirle. Mi ricordo benissimo quanto “costa” (in tutti i sensi) prendere una laurea.
- Questo anche per le lauree “prestigiose e sicure” come medicina, ingegneria e legge: non possono più garantire un accesso sicuro al mondo del lavoro, e non possono più garantire la sicurezza di costruirsi nel tempo una solida posizione sociale grazie al guadagno sicuro che quelle professioni comportano.
- In un prossimo futuro l’intelligenza artificiale può arrivare a rimpiazzare qualsiasi lavoro umano. Può accadere anche prima che i giovani che iniziano oggi l’università arrivino a conseguire la laurea.
- E anche se ciò dovesse accadere qualche anno dopo il conseguimento della laurea sarebbe ugualmente tragico: anni di vita bruciati per ritrovarsi poi disoccupati dopo 2-3 anni di lavoro precario malpagato. Dal punto di vista psicologico credo sia quasi peggio che essere sempre disoccupati: perché c’è la bruciante sconfitta di aver fatto un grande sforzo per niente, quando si era stati illusi che invece avrebbe portato buoni frutti.
la formazione tecnica
Riflessioni simili vanno fatte anche per percorsi di formazione professionale o scelta di istituti tecnici ad orientamento professionale nella scuola secondaria:
- Ad oggi un tecnico qualificato (un elettricista, un idraulico, un tecnico delle caldaie) trova e mantiene il lavoro più facilmente di un laureato, e guadagna mediamente di più. Ovviamente dottori e avvocati affermati guadagnano molto di più di un artigiano o di un tecnico, ma per i giovani la situazione è rovesciata, e in futuro le cose potrebbero cambiare.
- Le ditte individuali di lavori per la casa e riparazioni tecniche non rischiano nell’immediato di essere sostituite da robot umanoidi, ma possono comunque essere travolte dall’effetto domino della crisi occupazionale: leggi questa storia esemplificativa.
Oggi un giovane tecnico nell’immediato pare avere mediamente prospettive più solide di un giovane neolaureato. Va sempre sottolineato mediamente: è ovvio che molti tra i migliori laureati alla lunga guadagneranno meglio (vedi la mia esperienza), ma anche in quei casi è sempre più questione di fortuna.
la crisi economica
Una grave complicazione è data dal fatto che l’imminente rivoluzione industriale dell’Intelligenza Artificiale si innesterà su uno scenario economico e occupazionale già fortemente compromesso: le economie di molti paesi sono già debilitate da anni/decenni di scelte sbagliate e deleterie, i tassi di disoccupazione giovanile sono già spaventosamente alti (tra il 15% e il 25%, ogni statistica spara numeri diversi, ma sono tutti troppo alti),
Vogliamo forse negare che già oggi gli stipendi dei giovani sono troppo bassi rispetto al costo medio della vita? I prezzi delle case sono alle stelle, l’inflazione reale è spaventosamente alta, e l’euro perde potere di acquisto da anni: in Europa il costo di molti beni e servizi è aumentato sensibilmente negli ultimi anni, mentre i valori nominali degli stipendi sono quasi fermi da vent’anni. Una coppia di giovani che oggi vuole mettere su famiglia quasi sempre può ottenere una casa (appartamento) solo con un sostanzioso aiuto dei genitori. Soprattutto nelle grandi città. Poi ci si meraviglia che i tassi di natalità sono crollati: non puoi mettere al mondo un figlio se non sai come sfamarlo e dove alloggiarlo.
Le statistiche dichiarano sempre rassicuranti tassi di inflazione annui di pochi punti percentuale, ma io tutte le settimane quando vado a fare la spesa al supermercato lo vedo chiaramente che i prezzi sono esplosi rispetto a pochi anni fa, e anche tutti gli amici e conoscenti con cui mi confronto mi hanno sempre confermato questo fatto. Tu non hai notato un notevole aumento dei prezzi (rispetto a qualche anno fa) quando vai a fare la spesa?
la mia esperienza
Io mi sono laureato con lode in ingegneria nel 2002, quindi più di 20 anni fa, e già all’epoca i giovani neolaureati venivano pagati una miseria: per anni venivano sfruttati con contratti a tempo determinato sottopagati. Va benissimo che un’azienda voglia un periodo di prova per valutare una risorsa, giustissimo, però poi dopo 6 mesi l’idea te la sei fatta: protrarre la precarietà e gli stipendi minimi per qualche anno è sfruttamento.
Io non ho avuto questi problemi: sono sempre stato tra i migliori, e subito riuscii ad entrare in un progetto speciale in un grande gruppo aerospaziale che mi diede l’opportunità di una carriera fulminea che pochi sono riusciti a realizzare. Però mi sono ritrovato presto nella spiacevole situazione che il mio stipendio era notevolmente sottodimensionato rispetto al ruolo che ricoprivo, e soprattutto rispetto ai risultati che portavo. Questo perché ero “giovane”.
In ogni caso ricordo benissimo che all’epoca (inizio anni 2000) ebbi la netta sensazione di essere stato tra gli ultimi che ebbero la fortuna di entrare bene nel mercato del lavoro: avevo la chiara visione di una grande pesante porta (la porta di accesso al mercato del lavoro) che si stava chiudendo, io che balzavo dentro all’ultimo momento, e la porta che si chiudeva pesantemente dietro di me. Chi arrivò anche solo qualche mese dopo non ebbe più le stesse occasioni. E già allora ero arrabbiato perché decenni prima la generazione dei nostri genitori aveva sicurezze e automatismi (ti laurei bene -> trovi un buon lavoro -> ti compri casa e metti su famiglia) che noi non avevamo più. Era il 2003, più di 20 anni fa.
Anno dopo anno la situazione è peggiorata.
Questo è un video di un giovane neolaureato di ormai 10 anni fa:
La senti la voce rotta dall’emozione di quel giovane? La percepisci la rabbia che traspare dalle sue parole? E’ giusto che i giovani siano arrabbiati con noi: gli stiamo distruggendo il futuro. E se non siamo in grado di offrirgli possibilità ragionevolmente stabili è giusto che ci gridino contro il loro disappunto: è quello che ho cercato di rappresentare nell’immagine di copertina. Sullo sfondo i robot guardano perplessi i nostri limiti umani. Si, limiti umani: perché l’origine del problema è la nostra incapacità di metterci d’accordo e cooperare per il bene comune. E ne siamo tutti responsabili.
Sai quanti ragazzi come Tommaso in questo video hanno pensato le stesse cose? Vuoi illuderti che per i tuoi figli non sarà così? Vuoi illuderti che l’Intelligenza Artificiale non avrà impatti sul mondo del lavoro? Credi ancora nel “andrà tutto bene”?!
Potrebbe pure andare tutto bene: l’A.I. può essere una fantastica opportunità positiva, ma solo se il suo sviluppo e la sua implementazione nel mondo del lavoro verrà pianificata e controllata secondo un piano (che ancora non esiste perché nessuno è riuscito a formularlo) che metta al centro i bisogni dell’uomo comune e non gli interessi speculativi dei ricchi investitori. Ma questo tema cruciale non viene affrontato nel dibattito pubblico, anzi non se ne parla proprio. Stiamo adottando una suspension of disbelief:
cosa consigliare dunque?!
Chi legge può allora rigirare a me la domanda fondamentale: quindi cosa consigliamo ai nostri figli?!
Devo ammettere tragicamente che
se io dovessi consigliare i miei figli oggi
non avrei sicurezze da offrirgli
E non sono il solo: anche Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, che sta sviluppando lui stesso un sistema di Intelligenza Artificiale, uno che ha organizzato personalmente una scuola privata per i suoi figli visto che non era contento dell’istruzione pubblica, uno che è (giustamente) riconosciuto come un genio, anche lui non sa che dire in proposito.
In questa famosa intervista il giornalista inizia ammettendo che lui non sa cosa consigliare a suo figlio che sta per approcciarsi al mondo del lavoro, quindi chiede ad Elon cosa si sente di consigliare lui ai suoi figli riguardo la futura carriera in un mondo che cambia così radicalmente, ed Elon, che dovrebbe saperne più di tutti, rimane senza sapere cosa dire per un tempo lunghissimo:
… è una domanda difficile a cui rispondere … Giusto il concetto di scegliere di fare qualcosa di utile per la società: se è veramente utile sarà ricompensata in qualche modo (anche se non potrà essere uno stipendio dignitoso se la società non avrà più modo di offrirne). Non sapendo cosa dire va a ragionare sull’ipotesi dello scenario utopistico in cui va tutto bene e anche il quel caso evidenzia un grave problema: come dare senso alla propria vita se l’A.I. potrà fare meglio di te qualsiasi cosa. Poi si incarta nel provare ad esprimere i suoi dubbi se lui stia facendo la cosa giusta (lui stesso sta creando una A.I. potente) e ammette che non sa cosa sia giusto fare. Dobbiamo apprezzare la sua onestà.
La conclusione, come padre che non sa cosa sia meglio per il futuro dei suoi figli, è che l’unico modo di andare avanti è “suspension of disbelief” (sospensione dell’incredulità). Il che significa: ignorare momentaneamente i dubbi e le difficoltà schiaccianti, altrimenti non si riesce ad andare avanti nella vita.
Io credo che questa sia uno dei motivi principali per le domande non poste e le riflessioni non fatte sull’Intelligenza Artificiale, il motivo per cui non c’è nessun serio dibattito pubblico su quali provvedimenti prendere riguardo un problema che molti pensano stia per travolgerci.
Questo non pensare e andare avanti per noi adulti non risponde però alla domanda sui giovani: quindi cosa consigliamo ai nostri figli?
conclusioni
Questo mio lungo scritto serve sostanzialmente a dare questo messaggio:
le lauree oggi
non hanno più lo stesso valore di ieri
non possono più dare sicurezze
E la mancanza di sicurezze vale per tutti i percorsi di formazione professionale, non solo per le lauree:
anche i tecnici specializzati
possono essere facilmente sostituiti
e anche se non verranno
rimpiazzati da robot
possono comunque perdere clienti
(se ad esempio i clienti sono i laureati)
Sull’effetto domino della crisi occupazionale ti rimando a questa storia esemplificativa.
La risposta quindi è sconsigliarli di andare all’università? Gli diciamo di non studiare tanto non serve più a niente?
NO. Secondo me neanche questa è una risposta: avere una solida preparazione sarà sempre utile, forse pure più di prima. E’ il “pezzo di carta” che non ha più lo stesso valore di prima: la formazione professionale è sempre valida.
il vero problema
è capire quale sia
la formazione professionale
veramente utile
per il futuro
E non basta capire quale sia la specializzazione utile: se questa è particolarmente complessa deve anche essere in linea con le naturali predisposizioni del ragazzo. Inutile spingere a studiare ingegneria del software un ragazzo negato con logica e materie scientifiche. Così come è inutile mandare all’università ragazzi demotivati o che non hanno ricevuto un’adeguata formazione dalla scuola dell’obbligo (e questi tragicamente ormai sono la netta maggioranza).
Quindi l’unica certezza che si può trarre da questi ragionamenti è che non c’è più nessuna sicurezza come in passato: le lauree non hanno e non avranno più lo stesso valore che avevano prima, non garantiranno più un solido futuro professionale. Trasmettere questo messaggio era il vero obiettivo di questo lungo articolo.
Non bisogna illudere i giovani: dobbiamo prenderci le nostre responsabilità di adulti. E non possiamo nemmeno scaricare su di loro la totale responsabilità della scelta: non possiamo dirgli “guarda, figlio mio, io ti dico che adesso la laurea non vale più come prima, e anche la formazione tecnica non è più sicura, poi … arrangiati e vedi tu, devi decidere tu”. No, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità.
Chi indirizza i propri figli verso l’illusione della “laurea sicura” è doppiamente colpevole: in primo luogo perché ha dato/imposto un consiglio sbagliato, e in secondo luogo perché noi siamo sempre responsabili del consegnare ai giovani un futuro migliore.
Poi chi poi vuole che i figli prendano una laurea perché lui/lei non ce l’ha … in realtà non sta facendo il bene dei figli, ma sta solo cercando di compensare una propria frustrazione personale. Sta cercando di riscattarsi attraverso i suoi figli, senza rendersi conto che lo sta spingendo verso una scelta potenzialmente disastrosa. A questo tema dedicherò a breve un articolo di approfondimento.
tu cosa puoi fare
Anche se al momento su cosa consigliare ai giovani non ci sono risposte sicure, tu come genitore qualcosa la puoi comunque fare:
- Devi informarti e capire cos’è davvero l’Intelligenza Artificiale, e soprattutto a cosa serve. Cosa può fare.
L’Intelligenza Artificiale NON è “quella cosa che mio figlio usa per fare i compiti”.
Dovresti arrivare a conoscere l’A.I. come conosci la tua automobile.
- Non devi considerare solo ChatGPT & simili: i veri problemi arriveranno dai robot.
Guardati questi video dei più recenti modelli di robot umanoidi: rendono più di 1000 parole.
- Soprattutto pretendi risposte dalla politica: chi ci governa DEVE affrontare il problema.
Se non ha le competenze o non ha voglia allora deve essere sostituito.
Questi scappati di casa non sanno nemmeno gestire l’immondezza, figuriamoci le A.I.
- In definitiva devi affrontare il problema A.I. e non far finta che non esiste.
Per altri consigli pratici ti rimando alla pagina tu cosa puoi fare in pratica
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Immagine di copertina creata con Ideogram
Guarda tutte le cover dei miei articoli: sono tutte create con Ideogram, al momento uno dei migliori strumenti per creare ottime immagini semplicemente descrivendo a parole (anche nella tua lingua) cosa vuoi creare. E’ ottimo perché è super semplice da usare. E per poche immagini al giorno puoi anche usarlo gratuitamente. Fantastico!
Si, fantastico. Però pensa a tutti quei ragazzi che hanno studiato e si sono preparati per diventare graphic designer: già oggi sono completamente inutili. Un modello A.I. specializzato sulla creazione di immagini già oggi fa meglio di loro in pochi secondi a costo quasi zero.
E la naturale evoluzione di questi modelli è la creazione di video deep fake supe realistici e super convincenti a partire da una semplice istruzione scritta. Anche tutti i giovani che avevano studiato per diventare tecnici video si ritrovano inutili e disoccupati, senza un futuro.
Qualsiasi lavoro il cui output è la produzione di qualcosa al computer già oggi è in buona parte sostituibile dai sistemi di Intelligenza Artificiale. Domani sarà integralmente sostituibile.