domande non poste

le domande non poste e le riflessioni non fatte sull’Intelligenza Artificiale

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By MG Uberti

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Di siti e canali Youtube sull’Intelligenza Artificiale ce ne sono pure troppi, non ne serve uno in più se è uguale agli altri. Io però pubblico questo mio sito per amplificare le domande cruciali sull’Intelligenza Artificiale che quasi nessuno pone, per pretendere risposte a cui stiamo invece rinunciando, per proporre riflessioni su cui bisogna ragionare in modo più ampio.

Ti faccio notare che ho scritto che le risposte vanno pretese: non ho scritto che io posso dare tutte le risposte. Intendo dire che le risposte vanno pretese da chi ci governa, perché il governo delle nazioni è l’istituzione a cui la società ha deciso di delegare responsabilità e organizzazione della società: paghiamo le tasse per ottenere servizi. Se chi ci governa non ha le competenze necessarie o non ha voglia di impegnarsi allora va sostituito. Pochi per ora dicono chiaramente queste cose, quindi voglio unire la mia voce a quei pochi.

Il nome che ho scelto per il sito dichiara lo scopo: AI understand, capire l’Intelligenza Artificiale. Sono fermamente convinto che sia necessario capire davvero cos’è e a cosa serve l’Intelligenza Artificiale, capire che da splendida opportunità l’A.I. può trasformarsi in tragedia, capire che è necessario mettere questo problema al centro del dibattito pubblico.

E invece di questi problemi non se ne parla per niente! Silenzio di tomba.

sull’Intelligenza Artificiale
ci sono troppe
domande non poste
e riflessioni non fatte

Voglio quindi dare il mio contributo. La mia visione è da italiano e partirà dalla realtà sociale della mia patria, con particolare attenzione alla situazione europea. Ho comunque intenzione di tradurre i contenuti in diverse lingue, perché comprendere e gestire l’avvento dell’Intelligenza Artificiale è una sfida globale che richiede soluzioni condivise.

Voglio spiegare i principali rischi connessi alle A.I. in modo semplice, in modo che tutti possano capire: questo sito è destinato a tutti, all’uomo comune che oggi non ha ben chiaro cosa sia l’Intelligenza Artificiale. La scelta del .net riflette la mia volontà di raggiungere un pubblico ampio, non solo italiano.

Perché concentrarsi sui rischi? Perché di solito le cose positive vanno bene avanti da sole, sono i rischi e i problemi che hanno bisogno di controllo e soluzione.

Non sono certo l’unico. Non sarò nemmeno il migliore. Ma visto che sono troppo pochi quelli che puntano il dito precisamente sugli aspetti critici che stanno trasformando l’Intelligenza Artificiale da enorme opportunità a tragedia annunciata, allora anche io voglio fare la mia parte.

 

le domande non poste

Di domande non poste ce ne sono tante nella società odierna, ma sull’Intelligenza Artificiale una è la domanda chiave che non viene mai posta abbastanza:

se l’Intelligenza Artificiale a breve
potrà svolgere qualsiasi lavoro
meglio degli uomini
la conseguenza inevitabile
è una disoccupazione di massa
che affosserà l’economia e la società
dunque
perché i governi non si preparano?!

Perché non se ne parla?! Intendo parlarne seriamente: programmi articolati, esaustivi, concreti, pragmatici. Chi fa cosa come perché entro quando. Non i soliti discorsi vuoti che sentiamo dai politici. Anzi che non sentiamo: siamo talmente abituati alle cazzate che sparano senza vergogna che in realtà non li ascoltiamo più.
Qui non è più questione di destra vs sinistra, di differenza di idee (ad avercele le idee!) e ideologie: qui ormai è questione di alto vs basso. Comincia a focalizzare l’idea di pochi miliardari che mangiano nei ristoranti di lusso a confronto con file di disperati in coda per l’Universal Basic Income (una illusoria promessa che non può funzionare).

Universal Basic Income

No? Esagero?

Le solite critiche esagerate alla politica?

Ma se i nostri politici non sono nemmeno in grado di raccogliere l’immondezza, un problema che esiste da millenni, che puoi toccare con mano, e che se non gestisci comincia rapidamente a puzzare. Come faranno quindi a capire e gestire l’Intelligenza Artificiale, che non puoi vedere, che non puoi toccare, che non puzza, che non sanno nemmeno cos’è?!

L’altra domanda non posta è:

perché noi non facciamo niente?!
perché non reagiamo mai
di fronte al declino della nostra società?

Questa è una domanda che dobbiamo porre a noi stessi.

Queste sono due domande di base (poi vediamo le altre) che dovrebbero essere discusse pienamente nel dibattito pubblico. Ecco, tu ne senti mai parlare?! Dico “parlare” nel senso discutere con cognizione di causa.

Le domande le dovrebbero porre i giornalisti seri. Gli esperti coscienziosi.
Scarseggiano entrambi. E a quelli bravi non viene data voce e spazio.

Poi ci sono anche altre domande importanti che non vengono poste:

  • Supponiamo che ci dice bene e riusciamo ancora a mangiare e ad avere una casa. Prima o poi ci ritroveremo però a che fare con delle A.I. immensamente più intelligenti di noi (passo dopo passo è inevitabile), e questo avrà un effetto psicologico devastante. Quando le A.I. faranno tutti i lavori, anche quelli creativi e intellettuali, noi umani cosa faremo tutto il giorno? Giocheremo a Candy Crush?! Come vogliamo gestire questa situazione? Come troveremo un senso nella vita?
  • Chi controllerà le A.I.? I governi, che oggi non riescono nemmeno a raccogliere la spazzatura? O le grandi corporation, interessate solo al profitto? Io ho grande stima e rispetto di grandi uomini come Elon Musk e altri come lui (è un errore pensare che tutti i ricchi siano spregevoli), ma non possiamo lasciare il destino del mondo alla buona volontà di poche persone eccezionali. Almeno uniamoci alla loro crociata. Oppure ignoriamo il problema e speriamo che le Super Intelligenze Artificiali alla fine si controlleranno da sole e saranno benevole nei nostri confronti? Abbandonando il nostro ruolo dominante, e comunque cadendo nel problema evidenziato nella domanda precedente.
  • Il rischio di catastrofe apocalittica è minimo, ma per la prima volta nella storia esiste un rischio apocalittico maggiore di zero causato da un fattore esterno. Che vogliamo fare? Continuiamo a non parlare dell’esistenza concreta di questo rischio? Certo il problema della disoccupazione globale ha la priorità, ma anche gli scenari meno probabili vanno comunque discussi se il risultato finale può essere una catastrofe apocalittica che distrugge il mondo così come lo conosciamo oggi, e nei casi peggiori mette a rischio l’intera razza umana.
  • Quanto tempo ci resta?

Sintetizzando tutto in un’unica domanda chiave:

a chi vogliamo affidare il futuro?

E a questi interrogativi esistenziali segue poi una serie infinita di domande “secondarie” (rispetto alla disperazione globale e alla distruzione del mondo, ma assolutamente rilevanti di per se), interrogativi che dovremmo comunque porci e che ascoltiamo sempre troppo poco:

  • Se oggi le A.I. possono creare dal nulla video e immagini assolutamente convincenti, se possono creare un video di un personaggio famoso che dice qualsiasi cosa e dalla voce e dai gesti sembra proprio lui … come facciamo a credere a quello che ci viene detto? Come faremo a distinguere il vero dal falso? Considerato che il punto di partenza pre-A.I. è un desolante vuoto di informazione seria e affidabile in cui la maggior parte dei giornalisti ha abdicato al proprio ruolo facendosi comprare per due spicci.
    Rispetto alla morte per fame è secondario, ma di per sé è un tema di primaria importanza.
  • Perché il mistero delle proprietà emergenti non viene preso come evidente indicatore del fatto che già all’inizio del processo stiamo perdendo il controllo? I modelli di Intelligenza Artificiale hanno stupito i loro stessi creatori riuscendo a fare cose per cui non sono stati programmati: non dovrebbe essere un ovvio segnale preoccupante?! Non dovrebbe essere la prova che non abbiamo controllo sul processo? Invece facciamo finta che tutto vada bene.

E molto molto altro (non voglio allungare troppo o scrivere tutto il sito in una pagina).

Come vedi lo scopo di queste domande è porre il problema all’attenzione generale.

E alle domande seguono le riflessioni.

 

le riflessioni non fatte

Come ho detto subito all’inizio di siti e canali Youtube che parlano di Intelligenza Artificiale ce ne sono tanti, tantissimi. Ma la maggior parte esalta e commenta la nuova uscita del momento, pubblica un video tutorial del nuovo strumento, senza ragionare davvero sulle conseguenze che questi sviluppi comportano. Le poche riflessioni proposte se le copiano l’un l’altro, sono sempre le stesse (strano) e pochi puntano il dito sui dettagli veramente critici, sugli aspetti meno ovvi e immediati. Tanto che viene il sospetto che i più si facciano scrivere i testi direttamente dalle A.I. invece che cercare di cogliere il vero punto del problema. Perché cogliere il vero punto del problema è difficile, e descriverlo bene è ancora più difficile. Ci vuole un sacco di tempo e di impegno.

Io ho deciso di dedicare tempo e impegno a descrivere strumenti rischi e problemi in modo leggermente diverso dal solito, evidenziando aspetti che i più non evidenziano, ponendo le domande scomode di cui sopra, proponendo riflessioni che se le chiedi agli LLM (ChatGPT & Friends) raramente saltano fuori. Anzi quasi mai: io ragiono continuamente con le A.I. di questi temi, ma gli aspetti che colgo io loro raramente li colgono, e mai li esprimono come li esprimo io. E’ naturale: io sono un uomo, io ho vissuto le difficoltà della vita, io ricordo benissimo l’intensità delle mie emozioni, io ho pianto di fronte agli orrori del mondo, io ho gioito per le nostre vittorie, io sono orgoglioso della mia patria perché nelle mie vene scorre il sangue dei miei padri e questo mi rende forte di un’identità e di una dignità che gli LLM non possono avere. Gli LLM, i sistemi di Intelligenza Artificiale che noi abbiamo creato, sono delle macchine, e queste emozioni non le provano, perché non le hanno.

Gli argomenti che tratto, gli strumenti A.I. che illustro, le notizie che commento, i rischi che evidenzio in questo sito, sono già stati commentati e “parlati” già migliaia di volte in tutte le lingue del mondo. Ma io ho sentito l’esigenza di pubblicare io un ulteriore commento perché nelle riflessioni che ne seguivano troppo spesso mancavano i punti veramente importanti, o quello che a me pareva ovvio dire e commentare non lo diceva (quasi) nessuno. Per questo ho unito la mia voce al coro dei pochi.

Qualche esempio:

  • la cura del cancro
    Uno dei possibili risultati positivi dello sviluppo dei modelli A.I. che viene sempre evidenziato è la possibilità (speranza, desiderio) che con il loro approccio diverso e le loro capacità non umane si riesca finalmente a trovare la cura per malattie come il cancro, e tante altre malattie anche letali che oggi non riusciamo a curare. E’ stato l’esempio fatto subito alla presentazione del progetto Stargate per giustificare i 500 miliardi di dollari che gli USA hanno dichiarato di voler investire nello sviluppo delle Intelligenze Artificiali. Bene, bene: curare il cancro è un risultato importante. Peccato che quasi nessuno faccia l’osservazione più ovvia: la cura di queste malattie porta ovviamente all’aumento dell’aspettativa di vita media, ma come lo gestiamo questo aumento di vecchi sani? I sistemi pensionistici sono al collasso già oggi. I giovani già oggi non riescono a costruirsi una vita perché i vecchi si sono mangiati tutto: un domani dove viviamo tutti troppo come lo gestiamo?! Di Stargate che cura il cancro ne hanno parlato tutti in tutto il mondo: tu in queste decine di migliaia di commenti quante volte hai sentito queste ovvie riflessioni?
  • ricollocazione
    Le persone perderanno il lavoro a causa dell’Intelligenza Artificiale? Non c’è problema! Le ricollochiamo! Si, certo. A parte che già i progetti di ricollocazione pre-A.I. sono stati un disastro, almeno in Italia, poi però quando le A.I. arriveranno sul mercato del lavoro facendo tutto meglio di noi come le ricollochiamo le persone? Dovrebbe essere ovvio che non funziona: come si può mai pensare di ricollocare un camionista come esperto nella progettazione etica di algoritmi di machine learning?! O pensare che un impiegato delle poste possa essere ricollocato come programmatore?! Quando già oggi le A.I. stanno soppiantando programmatori che sulla base di una loro predisposizione naturale hanno poi dedicato la vita allo studio e alla pratica della programmazione?! Quante volte le senti queste ovvietà che tutti dovrebbero dire?
  • Universal Basic Income
    Molti ne hanno parlato. Pochi hanno evidenziato i punti critici: chi ci mette i soldi? Come è sostenibile nel lungo periodo? Portare ad esempio piccoli esperimenti locali del passato è assolutamente inutile, perché non registrano l’impatto di A.I. che creano disoccupazione di massa. Il fatto che forse si prevede poi di ridurre i servizi sociali (es. sanità pubblica e welfare) viene passato in sordina. I principali sostenitori dell’Universal Basic Income sono proprio i miliardari che dovrebbero finanziarlo con gran parte dei loro guadagni: non sembra strano? Quando mai si è visto un ricco che vuole donare soldi ai poveri? Non ci riuscì nemmeno San Francesco: quando ci provò venne denunciato dal padre (allora lui rinunciò a tutto e si spogliò dei propri abiti). Perché non si analizza mai la vera sostenibilità delle poche proposte che vengono avanzate come soluzioni ai problemi?!

Per tutti gli altri esempi: leggiti tutte le pagine del mio sito 😉

 

il messaggio di AI understand

Il messaggio che voglio veicolare con questo sito è quello che ho già accennato prima: unire la mia voce a quei pochi che (da anni e meglio di me) portano all’attenzione del grande pubblico i rischi e i problemi connessi all’imminente arrivo dell’Intelligenza Artificiale, spiegando a tutti con parole semplici in cosa consiste davvero l’Intelligenza Artificiale, quali sono i rischi, le opportunità, lo stato del presente, le prospettive future, e soprattutto le riflessioni importanti in materia.

Presento meglio il messaggio di questo mio sito nella pagina AI understand: rischi, opportunità e futuro dell’Intelligenza Artificiale

 

le mie promesse

Perché lo faccio? Perché questi fiumi di parole? … perché anche io sono parte della società, e non voglio essere travolto dallo tsunami di merda che sta per arrivare. Si, merda: se perdi il lavoro da un giorno all’altro in una società dove a nessuno gliene frega niente merda è una parola gentile che non coglie appieno la rabbia e la disperazione di chi una vita normale non ce l’ha più. Per questo scrivo tanto.

Lo faccio senza scopo di lucro.

E tutti i pensieri sono miei, solo miei, autenticamente umani, non scritti dall’Intelligenza Artificiale.
Non l’hanno ancora prodotta una A.I. che scrive queste cose in questo modo (provare per credere).
Certo non sono l’unico che dice certe cose, e molti esperti hanno parlato prima di me, meglio di me.
Ma nel paragrafo precedente ho fatto qualche esempio che giustifica l’esistenza di questo sito.

Queste sono le mie promesse.

Io ci metto il mio impegno.
Poi anche tu devi fare la tua parte.

 

tu cosa puoi fare?

Molte pagine di questo sito terminano con i consigli su cosa puoi fare. Io voglio portare l’attenzione del dibattito pubblico sui rischi e problemi imminenti, ma non per fare il profeta di sventura: l’obiettivo è sempre proporre soluzioni. Parlare schiettamente con termini semplici e chiari, in modo che sia comprensibile a tutti, sollevare le domande non poste e portare le riflessioni non fatte. Ma sempre nell’ottica di dare consigli concreti per risolvere i problemi

Tu cosa puoi fare secondo me dovrebbe essere ovvio dal nome del sito: la prima cosa che puoi fare è informarti. Ho pubblicato questo sito apposta: per informare in modo semplice e chiaro sui principali temi e problemi connessi all’Intelligenza Artificiale. Comincia dalle categorie conoscere, rischi e robot. Oppure comincia il viaggio digitale a partire dalla home page.

L’obiettivo dovrebbe essere arrivare a capire e conoscere l’Intelligenza Artificiale come conosci la tua automobile: non sai di preciso come funziona il motore (no, non lo sai), però la sai guidare e sai bene a cosa ti serve. Se il tuo cervello vede questa immagine capisce subito di che si tratta:

capire automobile

Se invece pensi all’Intelligenza Artificiale non riesci a focalizzare un’immagine, perché le A.I. non si vedono, non si possono toccare, non ne abbiamo esperienza nella nostra vita quotidiana, e quindi per il nostro cervello sono difficili da incasellare.

Ma adesso le A.I. stanno entrando prepotentemente anche nel mondo fisico: guardati questi video di robot umanoidi in azione! La fluidità dei loro movimenti è impressionante, e quei video valgono più di tante mie parole.

robot umanoidi

E non pensare che siano oggetti costosi e inarrivabili: alcuni modelli di robot umanoidi costano molto meno di quanto pensi. A dire il vero il problema è che costano troppo poco: con un costo orario anche di pochi $/h è già conveniente oggi sostituire noi lavoratori umani.

E non devi avere paura di Terminator:

fear Terminator cooperate

Il problema (per ora) non è Terminator: oggi dobbiamo preoccuparci della nostra incapacità tipicamente umana di non riuscire a trovare e applicare una soluzione condivisa ad un problema generale, perché non riusciamo a cooperare per il bene comune.

 

non voltarti dall’altra parte

Quante tragedie permettiamo che accadano mentre noi ci voltiamo dall’altra parte? Da quante tragiche sofferenze distogliamo lo sguardo? … sai bene a cosa mi riferiferisco.
Di recente abbiamo permesso che troppe persone, anche non troppo distanti da noi, sprofondassero nell’abisso della disperazione, molte anche che morissero in modo orribile, mentre noi ci siamo voltati dall’altra parte. Ecco, a breve probabilmente toccherà anche a te, in un modo o in un altro. Non ti aspettare solidarietà e aiuto dalla società. A meno che non si incominci a discutere subito e seriamente di come arginare il problema, e come di preciso assicurarci che l’Intelligenza Artificiale sia un utile strumento che ci aiuti a migliorare la vita di tutti, e non una tragedia che comporti la disoccupazione di milioni di persone (mentre pochi si arricchiscono), e poi nei casi peggiori rischiare pure di perdere il nostro attuale indiscusso controllo del pianeta come razza dominante. Non sto parlando della rivolta delle macchine dei film di fantascienza: sto parlando di avere a che fare con un’Intelligenza diversa da noi che potrebbe diventare cento, mille, un milione di volte più intelligente di noi. Al confronto potremmo tornare ad essere scimmie.

Che pensi che ci sta a fare la scimmia al centro dell’immagine di copertina?
La scimmia siamo noi. Ad una mente superiore noi possiamo sembrare scimmie.
Ma quella scimmia rappresenta il nostro io non condizionato dalla società.

La scimmia vuole risposte. La scimmia non è stupida.
La scimmia sta per sbattere il pugno, mentre l’uomo tituba.

… spiacevole parlare così, vero?

Le domande da porre sono spiacevoli.
Per questo non vengono poste.

Le riflessioni che ne conseguono sono spiacevoli.
Per questo non vengono fatte.

Anche per me è spiacevole.
Ma io sono un ingegnere razionale.
Un ottimo ingegnere.
E il mio approccio è risolvere problemi.
Senza farmi bloccare dalle consuetudini sociali.
Ho una buona esperienza professionale.
E la sto applicando all’Intelligenza Artificiale.

Ponendo domande che non vengono poste.
Esigendo risposte che non vengono chieste.
Portando riflessioni che non vengono fatte.

Non sono l’unico. Non sono il migliore.
Ma visto che non se ne parla abbastanza
allora aggiungo la mia voce.
E non ho intenzione di arrendermi.

Seguimi!

Non voltarti dall’altra parte.

 

Immagine di copertina creata con Ideogram

 

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